Alla ricerca dell’onore perduto

Per l’onore dell‘Italia e per restituirle decoro e dignità nella considerazione delle democrazie occidentali, i sottoscrittori di questo appello chiedono al Presidente del Consiglio Enrico Letta di chiedere con forza al suo vice e Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, di rinunciare alle sue cariche e presentare le sue dimissioni prima del dibattito parlamentare, affidando la responsabilità di un dicastero così importante ad altra personalità, che sappia guidarlo in autonomia.

I fatti relativi alla ingiustificata ed illegittima espulsione di una cittadina kazaka e della sua figlioletta, col ricorso a procedure improprie, aggravate da forme di disprezzo non solo della persona, ma delle leggi vigenti, della nostra tradizione democratica e cultura, rappresentano una ferita grave all’onore e alla dignità dell’Italia, che ha trovata eco in tutti i giornali del mondo. Questi fatti aprono inquietanti sospetti su possibili collusioni intervenute tra corpi dello Stato italiano e corpi dello stato kazako, autorizzate, se non persino indotte da settori politici, che a cose avvenute si nascondono ipocritamente dietro la disarmante dichiarazione di non essere al corrente di quanto avveniva. Una simile dichiarazione richiede comunque (e forse persino di più) un chiarimento politico che restituisca credibilità al paese.

Le dichiarazioni rese dal ministro davanti al Parlamento, e riprese pedissequamente dalla relazione predisposta sul caso dal capo della polizia sono risultate non credibili, reticenti, omissive e sono state contraddette da un alto funzionario, che si è tentato di far passare come unico responsabile, vero capro espiatorio.

Le dimissioni invocate rappresentano l’unico rimedio ad un episodio di inaudita gravità e l’unico modo per restituire all’Italia il credito e la fiducia nella considerazione internazionale.

Attendiamo dunque un atto riparatore da parte del ministro interessato e un intervento autorevole e responsabile del presidente del Consiglio, nella certezza che il governo potrà reggere comunque e nella consapevolezza che così operando, restituirà forza e dignità alla sua azione.

Benito Visca, Giovanni de Simone, Dino Falconio, Mario Rusciano, Eugenio Mazzarella, la redazione de “La Prima Pietra”

Per firmare l’appello è possibile lasciare il proprio nome come commento qui sotto.

Napoli, luglio 2013