Breve storia della FIAT
La più grande azienda di automobili italiana, la FIAT, fu fondata l’11 luglio 1899 a Torino da un’idea di Emanuele Cacherano di Bricherasio e Cesare Goria Gatti (già fondatori di ACI). Ai due si aggiunsero il conte Roberto Biscaretti di Ruffia, il marchese Alfonso Ferrero di Ventimiglia, il banchiere e industriale della seta Michele Ceriana-Mayneri, l’avvocato Carlo Racca, il possidente Lodovico Scarfiotti, l’agente di cambio Luigi Damevino e l’industriale della cera Michele Lanza, quest’ultimo però si ritirò il giorno prima della firma costituente la società. La quota di Lanza fu divisa tra Giovanni Agnelli e il Banco di Sconto e Sete.
La neonata azienda (che aveva il nome di FIA) decise ben presto di cambiare nome in FIAT (aggiungendo quindi la T di Torino) anche per il suo benaugurante significato latino (Fiat = si faccia, si realizzi).
Tra il 1916 e il 1923 FIAT procedette alla costruzione dello stabilimento produttivo denominato Lingotto.
Durante il ventennio fascista, diventato Agnelli senatore, le quote azionarie della FIAT furono assunte quasi integralmente da Giovanni Agnelli, che rimase fino alla fine della seconda guerra mondiale capo dell’azienda.
Alla fine della guerra, per evitare ritorsioni per la sua partecipazione al regime, Agnelli, essendo morto il suo unico figlio maschio, Edoardo, passò il comando a Vittorio Valletta. L’industriale riuscì a risollevare l’azienda (comunque mai completamente messa in ginocchio dalla disfatta bellica) e intanto “preparò” il giovane Gianni Agnelli al ruolo di dirigente dell’azienda.
Gianni Agnelli assunse l’incarico di presidente della FIAT nel 1966 e lo mantenne fino al 1996, quando fu sostituito da Cesare Romiti prima e da Paolo Fresco dal 1998 poi.
Nel 2003, la crisi del gruppo porta il fratello Umberto alla presidenza e dopo la sua morte, avvenuta dopo solo un anno, è la volta di Luca Cordero di Montezemolo.
La “discendenza dinastica“, come la definì Indro Montanelli, è andata a John Elkann, nominato vice presidente all’età di 28 anni, mentre l’amministratore delegato, dal 1 giugno 2004, è Sergio Marchionne.
Oggi la FIAT è parte del gruppo Fiat Chrysler Automobiles, sancendo definitivamente la fine della Fiat come gruppo automobilistico italiano.