Cronaca di un volontario alle primarie di Napoli
Ebbene sì, anche io sono stato un volontario delle primarie del centrosinistra. Come altre 1100 persone mi sono alzato presto (con un enorme sacrificio visto che era domenica) e mi sono recato al mio seggio al centro del Vomero famoso per le percentuali record di votanti (del resto fa parte dell’unica municipalità amministrata da SEL e qui il centro sinistra da vent’anni vince tutte le elezioni).
Visti i precedenti, arrivo già psicologicamente preparato ad una giornata molto impegnativa, e infatti, neanche il tempo di allestire il seggio (rigorosamente all’aperto), che già si presentano le prime persone smaniose di votare. Con me, in quella che si preannuncia un giornata molto calda, c’è un vasto campionario di militanti del centro sinistra: c’è l’anziano presidente di seggio del PD, ci sono due entusiasti giovani iscritti a SEL, gli agguerriti rappresentante di Renzi e Bersani, un ex sessantottino e, ovviamente, il sottoscritto. Dopo un rapido consulto ad ognuno viene affidato un compito, a me e a un militante di SEL spetta quello di controllare i certificati elettorali e di “gestire la folla” , dividendo i votanti tra chi già si è registrato, chi si è registrato on line e chi deve registrarsi per la prima volta. Un compito ingrato, penso, che però almeno mi darà la possibilità di conoscere da vicino il popolo del centro sinistra. E in effetti, essendo il primo contatto tra le persone e l’organizzazione delle primarie, divento in breve tempo il bersaglio di tutte le critiche, le lamentele e le osservazione di quanti, più o meno pazientemente, hanno deciso di mettersi in fila per votare.
- La sinistra non si deve affidare troppo ad internet
- La sinistra si affida troppo poco a internet
- La sinistra deve fare come la Lega e parlare con la gente
- La sinistra deve fare come Grillo
- La sinistra perde perché non riesce a gestire neanche le primarie
- La sinistra perde perché non ha fatto dei manifesti per spiegare come si vota alle primarie
- La sinistra perde perché chi non è residente a Napoli non può votare a Napoli almeno che non sia uno studente fuori sede
- La sinistra perde perché attacca Monti
- La sinistra perde perché non attacca Monti
Incuriosito dalla diversità di risposte cerco poi di capire i motivi per cui, nonostante tutte lamentele e i tanti dubbi, i cittadini abbiano deciso di andare a votare. E anche questa volta il campionario di pareri discordanti è veramente ampio. C’è infatti chi si è presentato perché stanco di D’Alema, chi non ne può più di Renzi, chi è fan di Bersani (soprattutto signore sessantenni) e chi di Vendola (soprattutto giovani e ex sessantottini). C’è poi chi vuole un centro sinistra più di sinistra e chi lo vuole più di centro, c’è chi non sopporta più i liberisti e chi invece vorrebbe più liberismo, c’è chi considera Marchionne e Ichino la modernità e chi vorrebbe che fossero mandati in esilio lontano lontano. Qualcuno vota il Pd perché “il partito è il partito” e incarna le sue immutabili certezze, qualcuno lo vota perché vuole cambiarlo e rinnovarlo.
Per la cronaca alla fine nel mio seggio, su più di 800 votanti, Bersani è arrivato primo su Vendola per pochi voti, Renzi terzo, molto staccato, e Tabacci ha preso 2 voti!