Elusione ed evasione fiscale
L’elusione fiscale si sostanzia nel porre in essere un atto negoziale, da parte di un contribuente, al solo fine di pagare meno tributi.
Facciamo un esempio: il soggetto A deve vendere un immobile al soggetto B, supponiamo inoltre che se le aliquote fiscali sulla vendita di un immobile sono del 35% e quelle sulla vendita di azioni del 20%. Al soggetto A conviene costituire una società per azioni e conferire a questa un immobile che vuole vendere, l’elusione consiste nell’utilizzare lo strumento società per azioni non per svolgere un’attività d’impresa, ma solo per trasferire la proprietà sostanziale dell’immobile, infatti in questo caso l’acquirente delle azioni in realtà ha acquistato l’immobile, ma in questo modo il venditore ha beneficiato di un’aliquota impositiva fortemente ridotta. Sul piano sanzionatorio, l’ elusione fiscale, a differenza dell’ evasione fiscale, non è un comportamento punito con vere e proprie sanzioni amministrative o penali ma l’ unica conseguenza sanzionatoria è rappresentata dal rischio che l’amministrazione finanziaria possa disconoscere i vantaggi tributari ottenuti mediante il riscorso a pratiche elusive.
In Italia, esiste una norma antielusiva prevista dall’art. 37-bis del D.P.R. n. 600/1973 che sancisce l’inopponibilità all’amministrazione finanziaria di atti, fatti e negozi, privi di valide ragioni economiche, diretti ad aggirare obblighi o divieti previsti dall’ordinamento tributario e ad ottenere riduzioni di imposte o rimborsi, altrimenti indebiti. Tramite questa norma la pubblica amministra “disconosce” i vantaggi tributari che vengono conseguiti attraverso l’elusione delle disposizioni relative alle imposte.
Pratiche piuttosto diffuse di elusione fiscale sono “sandwich olandese” e “raddoppio irlandese”, utilizzate spesso da società statunitensi in Europa. Nel primo caso si intestano le azioni di una società a una holding olandese che è posseduta a sua volta da un’altra delle Antille olandesi. I dividendi transitano dalla prima della catena (esenti da tasse) all’Olanda, per poi finire alle Antille dove vengono corrisposti senza dover pagare imposte alla fonte (es Google in Francia). Nel secondo caso (Double Irish arrangement) vengono sfruttati i pagamenti fra entità diverse di una stessa struttura per trasferire i redditi da un paese con imposte più alte a uno con imposte più basse. Un classico giochino che è adottato anche da Apple, Facebook, Microsoft e Oracle.
Evasione Fiscale
L’evasione si sostanzia in tutti i metodi volti a ridurre o eliminare il prelievo fiscale da parte dello Stato sul cittadino contribuente attraverso la violazione di specifiche norme fiscali da parte di quest’ultimo.
Essa si verifica quando il contribuente si sottrae in tutto o in parte all’obbligo tributario, mediante l’occultamento dell’ imponibile o del presupposto del tributo. L’evasione con riferimento alla base imponibile si realizza attraverso un processo di mancata dichiarazione di una parte o di tutto il reddito imponibile (omessa dichiarazione) o attraverso un incremento fittizio dei costi deducibili ( deducibili, costi) dai ricavi (simulazione di passività fittizie).
L’esempio più tipico di evasione è la somministrazione di bevande e alimenti senza l’emissione dello scontrino fiscale.
In Italia l’ammontare dell’evasione fiscale, secondo recenti stime, è pari a 300 miliardi di euro all’anno, di queste, l’evasione di imposte dirette è 115 miliardi di euro, l’economia sommersa sottrae 105 miliardi, la criminalità organizzata 40 miliardi e 25 miliardi chi ha il secondo o terzo lavoro. La stima è stata fatta da Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it, Associazione contribuenti italiani, elaborando dati ministeriali e dell’Istat.