Essere papà oggi
E’ il mestiere più difficile del mondo.
Genitori non si nasce, si diventa. Qualcuno lo diventa prima e qualcuno lo diventa dopo. Ci sono addirittura alcuni che hanno figli e non riescono a diventarlo. Ma questo è un altro discorso.
Insomma, si diceva: essere papà, fare il papà, sentirsi papà è difficile: mille pensieri, complicazioni, stress.
E’ sempre stato così, però oggi le modalità sono diverse.
Il mondo del lavoro è cambiato, la società è diversa, i ritmi di vita impongono cambiamenti radicali ed epocali.
Un “papà contemporaneo tipo” probabilmente accompagna il figlio a scuola, sta a casa con lui quando è ammalato, lavora di notte per poter avere più tempo libero ed andare a guardare il saggio di danza della figlia.
Un “papà tipo di 20 anni fa” non lo immaginava neanche. Cucinare? Fare la spesa? Cambiare il pannolino? Ma quando mai…
Invece oggi è così, perché da un lato i papà hanno capito che corrono il rischio di vedersi sfuggire la bellezza degli anni più belli di un figlio; e dall’altro perché le mamme hanno capito che oltre la famiglia c’è un mondo da vivere e scoprire.
Esigenze giuste e legittime. Il difficile è trovare il giusto equilibrio.
Ed è qui che deve intervenire la politica: flessibilità, telelavoro, meno burocrazia, aiuti alle mamme lavoratrici. Tutto questo è indispensabile in una società moderna, che ogni giorno cambia e si adegua. Anche da qui passa il futuro di questo paese.
E ora scusatemi che devo portare il bimbo dal medico, ha un po’ di febbre…!