Faccende da referendum
Di Marianna Panico.
Tutti gli addetti ai lavori conoscevano il rischio di incostituzionalità che correva il referendum abrogativo del porcellum. Infatti, era evidente che la formulazione dei quesiti, avrebbe prodotto un vuoto legislativo in materia, nella loro attuazione.
Ma la raccolta firme, nonostante le perplessità, l’ostruzionismo dei maggiori partiti e gli scarsi mezzi è stata promossa ugualmente, ed è stata sostenuta da tutti noi fino in fondo, con un successo di risposta da far tremare i polsi.
Adesso, all’ indomani della sentenza di inammissibilità della Corte Costituzionale, invece di sentirci sconfitti dobbiamo affermare con determinazione la nostra volontà di cambiamento e far sentire il peso delle milioni di firme che inequivocabilmente chiedono la cancellazione di una legge truffa.
Il referendum la battaglia l’ha già vinta, la risposta ai tavoli di raccolta è stata immensa, più delle bandiere dei promotori, impressionavano le lunghissime file di cittadini onesti. Il referendum restituisce sovranità al popolo italiano sulle questioni politiche. Il Referendum è di fatto un commissariamento dei partiti e del Parlamento sulla questione della legge elettorale. Decide il popolo ed il popolo ha deciso che questa legge non la vuole.
La verità è che alla politica piace il porcellum e tutti i partiti gradiscono le liste bloccate che sopperiscono perfettamente alla mancanza di qualità della classe dirigente. Il popolo italiano, noi abbiamo firmato perché tutto questo vada cambiato.
Adesso c’è solo l’incombenza per i partiti di accodarsi alla volontà popolare e l’incarico al Parlamento, che tecnicamente deve fare le scelte giuste, per una legge che restituisca democratica a questo Paese, Non è accettabile nessun alibi che produca il classico immobilismo sabotatore.