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20 Feb 2014

Far fare a Renzi

Siamo giunti ad un punto di rottura istituzionale senza precedenti nella storia repubblicana.

Renzi può solo mettere un cerotto su la profonda ferita.

Renzi annuncia una riforma al mese. Non si capisce se la  promessa è sino a giugno 2014 o sino ad aprile 2018.

In questo ultimo caso sarebbero 45 le riforme all’orizzonte!

Ma fermiamoci al giugno 2014.

Per mettere mano alle annunciate riforme, Renzi deve dire come si superano i primi ostacoli.

Proviamo a schematizzare.

-Una riforma costituzionale senza la Costituente eletta dal popolo.

-Una riforma del lavoro senza patto sociale.

-Una riforma della P.A. senza la riforma dello Stato.

-Una riforma elettorale senza la rappresentanza del pluralismo politico.

-Una riforma del fisco senza dividere gli evasori grandi ladri dagli evasori per sopravvivenza.

-Una riforma della giustizia senza chiarire se la Magistratura è un potere politico o è un ordine funzionale allo Stato democratico.

Su questi temi si potrà ancora giocare con le parole.

Sarà difficile, invece, aggirare l’ostacolo sul punto critico politico: Renzi dovrà dichiarare su quante maggioranze è seduto.

Ma Renzi ha già perso se pensa di poter mediare da Presidente del Consiglio tra una maggioranza di governo che si regge su partiti che devono sopravvivere ed una maggioranza delle riforme che vuole ridurre il sistema politico ad un duopolio di potere tra Forza Italia e PD.

La crisi di sistema ha un passaggio obbligato: il ritorno del popolo nel sostegno della Repubblica.

La democrazia senza popolo è destinata a perire.

Non basta il richiamo alle urne se il popolo abbandona il rito democratico delle elezioni.

In Sardegna come si potrà governare la crisi economica e sociale dell’isola con un governo regionale che  raccoglie solo il 20% dell’elettorato?

Questo è lo scenario che si  annuncia per l’Italia.

Ho il timore, e vorrei tanto poter sbagliare, che dopo Renzi si possa aprire un ventennio di eclissi democratica.

Negli Stati moderni non si muore se si tagliano i patrimoni, i profitti,  le  rendite  e i salari, si decade se muore la democrazia.

E dopo, svanisce la libertà.

 

Scritto da

Rino Formica

- Classe 1927. Guarda al futuro socialista dell'Italia e dell'Europa.