Il fondamentale diritto alla ZTL
Diciamocela tutta: Napoli è una delle più belle città del mondo dove passeggiare e perdere il tempo. Seduti su di una bella panchina a Via Caracciolo, scaldati dai dolci raggi del sole nella pace e nel silenzio di un Lungomare Liberato, si può meditare sul senso della vita e del mondo. Si può persino diventare filosofi.
Eh sì Napoli è davvero una bella città … per chi non ha niente da fare e abita nei quartieri bene.
Qualche problemino in più sorge per tutti quelli che per motivi vari (tipo dover lavorare ogni giorno) devono spostarsi per la città, abitano in quartieri periferici o magari hanno l’assurda pretesa di arrivare in orario a un appuntamento. In questo caso il saggio filosofo si può facilmente trasformare in un lupo mannaro. Il motivo? Beh è molto semplice: a Napoli oltre alla relatività di Einstein vige anche la “relatività del servizio di trasporto pubblico”. Secondo questa strana e perversa legge il tempo per raggiungere la propria destinazione con i mezzi pubblici dipende solo dal caso o dalla fortuna. Ad esempio da Soccavo per raggiungere il Vomero potete aspettare un autobus per un’ora come per cinque i minuti (la distanza è di circa 4km). Se ci sono treni, se non ci sono scioperi, se si possono pagare i pezzi di ricambio ecc. potrete aspettare la Cumana per “soli” venti minuti invece che un ora e mezza. Persino le metro, che nel resto del mondo sono considerate veloci, per la strana legge della relatività partenopea circolano anche ogni 15-20 minuti!
Insomma se abitate nella zona flegrea e dovete arrivare a Roma (219 km, 1 ora e dieci con la TAV) per essere sicuri di arrivare in tempo alla stazione (13 km) vi conviene scendere di casa almeno un paio di ore prima!
Ovviamente voi non ci potete fare niente, non è colpa vostra e semmai non abitate neanche a Napoli. Provate però per un momento a chiudere gli occhi. Immaginate la vita di un lavoratore che oltre alle normali otto ore deve aggiungerne altre 3 o 4 per arrivare sul posto di lavoro. Ecco ora aprite gli occhi e provate a rispondere a questa domanda: quanto ve ne frega che a Napoli esista la ZTL più vasta d’Europa e che le stazioni della metro sono state progettate dai più grandi architetti del pianeta (anche se per ora sono senza treni)?
Sembrerà strano ma questo piccolo esperimento con ogni probabilità non è mai stato fatto dall’assessore ai trasporti Anna Donati che a fine novembre ha inaugurato la zona a traffico limitato di Soccavo. Per una strana legge del destino a pochi metri di distanza dalla conferenza stampa avvenivano scene degne di un fil di Mel Brooks: bus che perdevano il tetto (sul raccordo di Soccavo), utenti che viaggiavano letteralmente attaccati alle portiere, folle inferocite che inseguivano avanti e indietro i ferrovieri della cumana.
Ma di tutto questo l’assessore Anna Donati non ne aveva neanche idea. Era troppo impegnata a discettare “del diritto alla ZTL in tutti i quartieri della città”.