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Loro e gli altri

In questi giorni ho visto un gran bel film, di R. Redford, La regola del silenzio, in cui si parla di un movimento giovanile nato negli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam per protestare (giustamente) contro la stessa; ebbene, da movimento pacifico si trasformò in un movimento di terroristi, mettendo bombe e uccidendo  una guardia giurata durante una rapina in banca.

Con questo, ovviamente, non voglio dire che l’M5S sia un movimento eversivo e terrorista, anzi, ma che bisogna stare attenti, molto; la rabbia giovanile, se non è bene diretta può portare ad errori, irreversibili, e rovinare un movimento ispirato da nobili sentimenti e da una gran voglia di cambiare (positivamente) il Mondo.

I toni di questi giorni sono stati, francamente, molto deludenti (eufemismo), non deve essere questo il modo di fare politica; Moro, De Gasperi, La Pira, Berlinguer, usavano altri linguaggi, certo, c’era lotta politica ma era molto più “onesta” e corretta. Bello in tal senso un articolo di Ernesto Galli della Loggia sull’imbarbarimento di oggi.

Il momento è tragico, l’ Italia ha toccato il fondo, la classe politica degli ultimi 30 anni è stata la peggiore della storia del mondo occidentale e siamo d’accordo tutti che chiunque è meglio di loro, persino dei giovani alle prime armi e senza particolare preparazione (politica e professionale).

Quindi evviva l’impegno “grillino”, evviva il loro entusiasmo, evviva la loro voglia di cambiare e di eliminare (spero non fisicamente ma solo politicamente) la Casta, ma attenzione, certi limiti, certi atteggiamenti si incrancreniscono se non si “ascolta” e ci si “evolve”.

Quello che noto sempre di più è che sono restii ad ogni tipo di critica con la scusa che tanto gli “altri” sono peggio; non si ragiona così, non si cambia una nazione così, si sostituiscono errori ad altri errori. Come si può giustificare e ritenere giusto, utile, valido, politicamente e umanamente, il linguaggio di questi giorni? Come si può pretendere che degli studenti, dei disoccupati, delle casalinghe (con tutto il rispetto) possano redigere quelle riforme di cui una nazione a terra come la nostra ha bisogno? Loro dicono che è il popolo a proporle, ancora peggio! È folle la loro idea di democrazia popolare, giusta solo nell’eleggere chi deve rappresentarci, nel giudicarli e nel votare al massimo referendum proposti da gente competente, ma tutto questo in fondo già c’è. Peraltro, oggi l’M5S è anche lontanissimo da quell’idea, io vedo quasi esclusivamente due burattinai che muovono i fili.

E sono restii ad ogni critica anche i militanti e  i semplici fan, ciechi e sordi, e concentrati solo sull’obiettivo di distruggere la Casta; devono capire che mai questo genere di lotta ha portato risultati. Gli unici due personaggi “politici” dopo la nascita di Gesù Cristo (lui è’ fuori gara..) che hanno ottenuto quanto volevano e cambiato le cose positivamente sono stati Gandhi e San Francesco, e lo hanno fatto con ben altri  atteggiamenti, con un’umiltà, un rispetto del prossimo ed anche un’intelligenza ed un acume “politico” che oggi non vedo.

Invece di essere tutti uniti contro il degrado, contro la Casta, il popolo italiano si sta spaccando sempre di più, da una parte “i grillini” e dall’altra gli “altri”, i “diversi” e senza fare riferimenti eccessivi e forse fuori luogo (certi regimi dittatoriali degli anni ’30 e ’40), questo “essere soli contro tutti” da parte del M5S è ingiustificato ed è evidentemente un errore; ci sono moltissime persone perbene negli altri schieramenti (soprattuto tra gli elettori) e non è certo questo il modo di convincerli a partecipare al Movimento, anzi li allontana sempre di più.

Ho sentito addirittura dire da una donna perbene, intelligente, onesta e piena di valori, che pur di non votare Grillo, voterà Berlusconi. Io non lo farei ma la capisco.

Scritto da

Gabriele Romano

- Dottore Commercialista, Revisore dei Conti, Tesoriere del Movimento Metropolitano FareRete