Il mio invito ad un voto responsabile
Non amo Renzi e specialmente non sopporto alcuni suoi sacerdoti del nuovo culto. Come altri hanno osservato, il PD si sta trasformando in una sorta di monarchia assoluta. Renzi ha progettato con l’accordo di un pregiudicato, un sistema elettorale pessimo e riforme istituzionali anche peggiori. Infischiandosene delle (timide) voci che si levavano dal sindacato, anzi avvertendo che chi vota PD non vota CGIL, ha iperprecarizzato il mercato del lavoro, sventolando 80 euro “davanti ad una platea di penultimi dalla quale sono esclusi gli ultimi” (cit. Alessio Giuntini). Parla, parla, annuncia provvedimenti su provvedimenti, senza uno straccio di articolato legislativo. Tutte le promesse che aveva fatto riguardo ai diritti individuali (la cittadinanza ai ragazzi nati in Italia, le coppie di fatto, la fecondazione assistita, ecc.) se le è tenute in tasca.
Ma purtroppo non abbiamo scelta. Stiamo giocando in difesa, come d’altra parte abbiamo fatto tante volte nella nostra vita. E siamo seduti ad un tavolo da poker. Dobbiamo andare a vedere la giocata, perché se Renzi non avesse le carte in mano, l’orizzonte che si spalancherebbe, e badate bene, non solo Grillo, ma anche Junker, fa tremar le vene e i polsi. Junker e la sua truppa è una prospettiva anche peggiore rispetto al possibile successo di Grillo, perché la sua squadra è fatta di politici veri che sanno come favorire la rendita finanziaria a scapito dell’economia reale per rinforzare ancor più le posizioni dell’oligarchia finanziaria che già governa l’Europa. Grillo può vincere in Italia e costituire insieme con gli altri movimenti populisti di estrema destra (Lega, Le Pen, ecc.) un gruppo, che però non avrà mai i numeri per governare, e lui lo sa bene, perciò può consentirsi di ergersi a paladino anti-sistema. Il vero pericolo viene dalla destra tedesca ed Europea ed è da questo, specialmente, che dobbiamo difenderci.
Renzi ha comunque dei numeri, è inesperto, e può darsi che stia maturando politicamente, come dicono alcuni suoi sostenitori che io ritengo credibili (senza dimenticare le altre ipotesi, possibili ma forse non probabili, a fosche tinte, che disegnano i suoi detrattori – P2, accordi segreti con il pregiudicato, DC, ecc.). Io vado a vedere questa giocata perché non penso di aver scelta e perché ho paura. E spero che alla fine la ragione prevalga in tutti. Vado a votare con lo scafandro e con le fleboclisi di Plasil per non vomitare, altro che turarsi il naso!
Io ho in corpo la stessa rabbia di chi voterà Tsipras, ma questo non oscura la mia ragione. Tsipras è un altro populista senza costrutto. Poteva costruire un forte governo di sinistra in Grecia ed ha invece scelto di ritornare alle urne, consegnando il paese alla destra che lo ha infine strangolato. Se non avesse consegnato la Grecia alla destra, comportandosi nei rapporti con i socialisti greci esattamente come Grillo in Italia, avrebbe potuto aspirare anche, forse, ad avere il mio voto. Non è un caso che Barbara Spinelli stia facendo l’occhiolino a Grillo.
Questa è la mia diagnosi e si basa su fatti e non su ipotesi. I fatti suggeriscono che i voti di Tsipras, sottratti al PSE, non serviranno a nessuno, tranne che a favorire un governo di destra. Questo è quello che io vedo, sulla base dei fatti. Tutto il resto è pancia.