Napoli, trasporti pubblici e un sogno infranto
Metropolitana, autobus, tram, metrò regionale, Circumflegrea, Cumana, funicolari, scale mobili, ascensori e tappeti volanti!
A Napoli non manca proprio nulla per muoversi in città liberi dall’auto, dal parcheggio, dal traffico. A Napoli ci si può godere il sole di novembre e raggiungere l’altro capo della città in poco tempo e senza faticare. Con un unico biglietto si possono utilizzare sistemi di trasporto pubblico differenti e si può sapere tra quanto tempo passa il prossimo autobus con un app sullo smartphone oppure dando uno sguardo agliinfostop alle fermate.
Un bene comune, quello del trasporto pubblico cittadino, che i napoletani hanno imparato ad amare.
Ma poi impatti con la realtà disarmante dei fallimentidelle aziende del Consorzio, con gli autoferrotramvieri che non vengono pagati da mesi, con i treni o gli autobus rotti che non possono essere aggiustati per mancanza di denaro. E rimani le intere ore ad aspettare un autobus che sembra essere stato rapito dagli alieni, un treno metropolitano che passa ogni corsa e mezzo (quando va bene!) o ti imbatti nelle porte di una stazione chiusa per la protesta dei lavoratori. E guardi il tuo abbonamento annuale, che sono 15 anni che ti accompagna come un amico fedele, e ti chiedi perchè anche quest’anno l’hai fatto, perchè? Se poi vai di fretta e non hai alternative, spendi pure quegli 8 euro di taxi pur di arrivare in orario alla tua meta. Se invece non hai fretta allora è buona norma cominciare a farsela a piedi, guardandosi ogni tanto indietro per vedere se, come un miraggio, compare alle tue spalle l’autobus a lungo atteso.
Se poi hai la macchina, i soldi per la benzina e del parcheggio (io non ho nè quella nè questi!) allora ci monti su e buonanotte ai suonatori, al mito del vivere ecologico, alle ZTL della Napoli liberata dallo smog, al vivere urbano con gioia e orgoglio!
Poi però ci sono le ZTL che ti costringono a fare giri enormi, c’è il traffico che ti fa perdere un sacco di tempo, il codice della strada rispettato a quando ci va!
Si infrange quotidianamente il sogno di una città pulita, ordinata, civile, europea. E ci si incazza, ma proprio tanto!
Ma stavolta non me la prendo con gli autisti degli autobus che prima di partire devono finire la sigaretta dopo il caffè, stavolta me la prendo coi dirigenti delle aziende municipalizzate che hanno mandato in fumo denaro in consulenze e investimenti sbagliati, me la prendo con la politica che libera il lungomare ma non le strade parallele, me la prendo coi napoletani che parlano parlano ma poi, quando passa il tram, ci salgono su, borbottano un po’ è tutto è finito!
Alla prossima fermata.