Pura idiozia la politica italiana
Dopo il proclama di Arcore, Berlusconi e i suoi falchi hanno messo forse la parola fine al governo delle larghe intese.
Nonostante i vari Bondi e Capezzone cerchino, con acrobazie degne dei migliori trapezisti della storia del circo, di trovare mille nobili giustificazioni, ormai è chiaro che l’unico vero motivo è la rabbia e la disperazione per l’imminente fine del “caimano”. Una fine che è vista come una tragedia talmente grave da far passare in assoluto secondo piano la catastrofe che rischia di abbattersi sull’intero paese.
Il governo che vincerà le prossime elezioni – se riuscirà ad insediarsi visto che la Corte costituzionale quasi sicuramente considererà il porcellum illegittimo – dovrà come prima cosa firmare una resa incondizionata alla troika formata da Unione Europea, Banca Centrale e Fondo Monetario.
Tradotto: la definitiva cessione della nostra sovranità. Da commissariati dovremo accettare che la legge di stabilità ce la scrivano i tecnici europei, come in Grecia e in Portogallo.
Di fronte ad uno scenario simile nessuno può credere che la vita degli italiani possa migliorare. Difficilmente i precari potranno ambire ad un posto fisso, i disoccupati trovare lavoro, gli imprenditori tornare competitivi e le tasse diminuire. Eppure, nonostante tutto, nulla sembra spaventare molti politici ed elettori che anzi tifano e sperano che si arrivi all’ultimo atto. Perché?
Si tratta di puro spirito autolesionista o è semplice fiducia incondizionata nel futuro? Difficile dirlo.
Probabilmente però ciò che spinge molti a sperare che la situazione precipiti è un mix di rabbia, intransigenza e disperazione. Così la pensano Berlusconi e i suoi parlamentari-dipendenti, pronti a sacrificare tutto in un’ultima disperata Salò berlusconiana che non modificherà di una virgola il destino politico e giuridico del Cavaliere, ma che potrà portare soltanto al collasso economico, in primis delle sue aziende. Così la pensano anche i leghisti, pronti a sacrificare i tanto cari piccoli imprenditori del Nord Est, che stando così le cose nel giro di tre anni chiuderanno in massa, in nome del legame di vassallaggio con il PDL. E così la pensano anche Grillo e Casaleggio che puntano alla sfascio totale per emergere come l’araba felice dal fuoco del furore popolare e dalle macerie del paese. Soprattutto così la pensano una buona fetta di italiani ormai arrivati a un tale livello di odio e di disperazione da sperare soltanto nella resa dei conti definitiva, nello “guerra unica igiene del mondo”, anche a costo di pagarne in prima persona, e in maniera pesantissima, le conseguenze.
Una reazione, se vogliamo in qualche modo comprensibile, figlia di questo ventennio politico fatto di veleni, scontri al limite della rissa fisica, di sfiducia assoluta e di una politica che, a differenza di quanto succede nel resto d’Europa, non serve a risolvere i problemi, ma cerca solo di eliminare l’avversario. Come ha scritto giustamente Ivo Diamanti su Repubblica, gli italiani votano per tifo e votano contro. I berlusconiani continueranno a votare il loro leader nonostante tutti gli scandali e le condanne possibili e immaginabili perché odiano i “comunisti”, quelli di sinistra continueranno a votare contro il “caimano”, i grillini continueranno a votare Grillo perché odiano tutti i politici che non siano quelli del Movimento.
Nel teatrino della politica dell’ultimo ventennio gli elettori-tifosi si accontenteranno di questo, senza pretendere un cambio di passo di tutto il sistema paese, girando ancora una volta la testa di fronte al baratro imminente.
Tutto questo mentre in Francia è stata appena varata una commissione speciale per analizzare come potrà cambiare la situazione del paese da qui a dieci anni, con l’obbiettivo di cercare di mettere su un programma minimo per affrontare la sfida della crescita.
Pura idiozia per noi italiani. Molto meglio pensare, mentre la zattera sta affondando, a come riuscire ad eliminare il nemico e poco importa se in agguato ci sono mostri ben più pericolosi (come la Troika e la finanzia interazionale pronti a mangiarsi il nostro patrimonio pubblico). Vuoi mettere la soddisfazione di vedere affogare il proprio nemico mentre si affonda?