Quale Sinistra?
In cinese la parola crisi è composta da due ideogrammi: il primo “wei” significa problema, mentre il secondo “ji” significa opportunità. La crisi quindi non rimanda a un evento totalmente negativo, bensì a un momento di transizione che generalmente apre a un nuovo ciclo, potenzialmente positivo.
Se guardiamo alla situazione politica questa antica saggezza orientale appare quanto mai appropriata: i partiti sembrano sempre più delle scatole vuote, il dibattito quando c’è si limita alla semplice constatazione del reale e nessuno è capace di elaborare pensieri nuovi se non rimestando ricette obsolete o altrimenti abbandonandosi al nuovismo rifiutando le tradizioni culturali e politiche.
Nei prossimi mesi ci saranno eventi capaci di condizionare profondamente la sinistra italiana: le elezioni europee, la probabile uscita di scena di Berlusconi e anche i congressi del PD e di SEL. Questi appuntamenti rappresentano forse l’ultima occasione per uscire dal vuoto di che ha caratterizzato gli ultimi venti anni. Per fare questo però, è necessario che la sinistra, e non solo i militanti o i dirigenti, si interroghino tutti su alcune questioni di fondamentale interesse per non arrivare impreparati al momento della decisione e della presa di posizione. I temi sui quali c’è urgenza di chiarezza e quindi di discussione sono quelli dell’Europa Unita, dell’identità e della partecipazione alla vita partitica, dei modelli economici utili per uscire dalla crisi economica e dei modelli culturali per uscire dalla crisi dei valori.
La Prima Pietra ha deciso di ospitare qualunque contributo utile a questo scopo, pubblicando articoli, interviste, manifesti, documenti e rilanciandone il dibattito.
Ci auguriamo di assistere a fruttuosi scambi e collaborazioni tra le diverse competenze e posizioni che vorranno contribuire a questo dibattito.
Solo tutti insieme si può andare Avanti!
la Redazione