Perchè Renzi a Berlino non ha sbattuto i pugni sul tavolo?
Ecco le risposte secondo Matteo:
-Non ha sbattuto i pugni sul tavolo perchè il rigore non ce lo facciamo chiedere dall’Europa, ce lo chiedono i nostri figli.
-Non ha sbattuto i pugni sul tavolo perchè il rigore ce lo impone l’art.81 della Costituzione (così modificato dalle larghe intese nel 2013).
-Non ha sbattuto i pugni sul tavolo perchè la riduzione delle spese riguarda il nostro modello di stato sociale (previdenza, sanità, scuola, case e trasporti) ed il nostro sistema di sicurezza.
-Non ha sbattuto i pugni sul tavolo perchè la redistribuzione del carico fiscale richiede la revisione del nostro sistema tributario fondato su la divaricazione tra area imponibile con il sostituto d’imposta ed area affrancata dal prelievo alla fonte.
-Non ha sbattuto i pugni sul tavolo perchè il fiscal compact, che impone la riduzione del debito pubblico,è stato da noi accettato e va rispettato.
-Non ha sbattuto i pugni sul tavolo perchè è meglio non approfondire il tema dello sfondamento del 3%, perchè l’Eurostat (i termini italiani sono B.d.I e Istat) potrebbe dirci che il confine è stato superato.
Il nostro commento:
Ed allora cosa è andato a fare Renzi a Berlino?
A supplicare un po’ di tolleranza per il passaggio morbido delle elezioni europee di aprile, al fine di agevolare il populismo dolce (come Folli definisce il renzismo) e di comprimere il populismo amaro di Grillo.
Insomma Renzi ha comprato altri tre mesi di tempo.
Ed in autunno verrà il bello!
Ma anche il bello dell’autunno potrà offrirci l’occasione per comprare altro tempo.
Si potrebbe eleggere un nuovo Capo dello Stato con una maggioranza PD + F.I. che formerà la base di un nuovo governo di larghissime intese.
E poi? Una bella amnistia per tutti i reati penali, finanziari e tributari.
E cosa farà l’Europa? Sarà impegnata con i problemi della frontiera dell’Est.
E lo stellone d’Italia trionferà!