Responsabilità
Il caso della signora Alma Shalabayeva e della sua bambina di 6 anni, espulse dal nostro paese e riconsegnate al dittatore kazako, non casualmente amico di B, oltre a rappresentare una vergogna per l’intera Italia (prego notare la parola “paese” scritta con la minuscola), ripropone con forza quello che è uno dei principali vizi italiani: la mancanza di “responsabilità”.
Ecco quindi che il Ministro degli Interni non sapeva, il Ministro degli Esteri non sapeva, il Presidente del Consiglio non sapeva …
Pare quindi che qualche solerte funzionario della Digos abbia, con motu proprio quasi fosse il Santo Padre, deciso di riconsegnare a un dittatore la signora Shalabayeva e sua figlia, sulla base di un passaporto che “sembrava falso” ma falso non era, e in barba alla nostra Carta Costituzionale. Se le cose stanno così questo solerte funzionario dovrebbe almeno essere sospeso dal servizio e sottoposto a un serio procedimento disciplinare. Come mai questo non avviene?
Probabilmente non avviene perché non c’è stato nessun “motu proprio”, e il solerte funzionario ha solo eseguito degli ordini, anche se ordini palesemente in contrasto con la Legge Fondamentale dello Stato.
Tuttavia tutto pare procedere senza problemi. Ci sono due possibilità: o il Governo sapeva o il funzionario ha deciso di testa sua. Ovviamente non esiste una terza possibilità.
In entrambi i casi ci sarebbero dei responsabili precisi. Individuarli e punirli non sarebbe inutile. L’assunzione di responsabilità serve a garantire tutti che, chi ha il compito di prendere decisioni, lo faccia nella maniera migliore, nell’interesse collettivo e nel rispetto delle leggi.
Individuare il responsabile, o i responsabili, del misfatto compiuto a danno della signora Shalabayeva e della sua bambina servirebbe ad affermare, una volta per tutte, che nessuno può farsi beffe della Carta Costituzionale, dei Diritti Umani e dell’Onore di questo Paese.