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17 Feb 2013

Un nuovo inizio

Dopo poco più di un anno dalla sua prima apparizione on line, La Prima Pietra ha deciso di ritornare con una veste rinnovata.

Un cambiamento che non è certamente soltanto un abito nuovo, ma che riflette la natura stessa degli obbiettivi che ci siamo prefissi quando abbiamo deciso di iniziare questa prima avventura telematica.
Come recita il nostro sottotitolo, la Prima Pietra è innanzitutto un’officina di cultura politica. Il nostro scopo non è quello di essere l’ennesima rivista pronta a fornire la soluzione a tutti i mali, ma quello di offrire uno strumento di contaminazione, un luogo capace di parlare delle contraddizioni del presente e di iniziare a porsi le domande giuste per comprendere la radice dei problemi. Per questo motivo abbiamo deciso di aprire la nostra redazione al contributo di blogger e dei nostri lettori. Siamo sempre più convinti infatti che l’era della comunicazione digitale, degli smartphone e dei social network, offre la possibilità straordinaria di sperimentare nuove forme di partecipazione, di confronto (e, perché non, anche di scontro) che non possono essere snobbate sia dalla politica che dal giornalismo.

primaI nostri blogger sono uomini e donne diversi tra di loro: c’è chi è iscritto a un partito e c’è chi dei partiti non ne vuole sapere niente, ci professionisti e precari, giovani e anziani. Ci sono politici e intellettuali che hanno deciso di confrontarsi con noi. E soprattutto ci sono tanti cittadini comuni che hanno voglia di raccontare il mondo a partire dal propr

io punto di vista. Quello che ci accomuna è la voglia di non fermarsi all’ apparenza delle cose, ma di cercare di andare alla radice delle questioni, rifuggendo da quelle mille divisioni, da quei mille paletti che troppo spesso impediscono di percepire che la diversità dei punti di vista è un fattore di crescita soprattutto in un’ epoca come la nostra, caratterizzata da una profonda crisi di identità.

Un altro asse portante della Prima Pietra sarà la centralità data ai temi dell’Unione Europea e alla necessità sempre più impellente di riuscire a costruire un’unità che sia soprattutto politica e culturale e non più esclusivamente economica e finanziaria.
A differenza di quello che professano populismi antichi e nuovi, per noi oltre l’Europa Unita non c’è che il caos, il ritorno a quella drammatica guerra per la supremazia che gli europei si sono fatti per millenni. O riusciremo a venire fuori da questa crisi tutti insieme, con una società cosmopolita e rinnovata capace di ritrovare la centralità del lavoro e dell’uomo, o saremo inevitabilmente schiacciati dai tentacoli della finanza globalizzata.Per fare questo è necessario però incominciare ad aprirsi al confronto politico e culturale che c’è nel resto del continente. Bisogna uscire dallo steccato del provincialismo che caratterizza troppo spesso il nostro dibattito politico e smetterla di sentirsi l’ombelico del mondo. E’ necessario entrare in connessione con tutti quei fermenti, quei dibatti e quelle fiamme di cambiamento che illuminano l’Europa e che rappresentano l’unico antidoto a quel senso di sfiducia che ci pervade e che ci porta a credere che non ci sia più spazio per i diritti, le libertà e la giustizia sociale.

Per questo abbiamo deciso di rendere ancora più forte la nostra collaborazione con associazioni, think tank e gruppi politici di giovani e meno giovani di tutta Europa, per provare a creare un vero e proprio dibattito politico europeo.

Vogliamo infine ringraziare tutti blogger, a partire dal quelli aderenti al Network del Socialismo Europeo, e tutti coloro che hanno deciso di condividere con noi questa avventura. E soprattutto vogliamo ringraziare già da ora tutti coloro che decideranno di seguirci e di confrontarsi con noi attraverso tutti i mezzi che la rete ci mette a disposizione con la voglia di posare una Prima Pietra.

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