Un semplice ragionamento non suicida
L’atmosfera è calda. Non solo per la canicola agostana. La sentenza della Cassazione sul caso Berlusconi ha acceso fuochi che alzano ancor di più la temperatura politica.
Le città sono piene di gente che quest’anno non può consentirsi una vacanza e le tradizionali chiacchiere sotto l’ombrellone si sono spostate al bar sotto casa, consultando i giornali esposti dall’esercente sui tavolini. Molti si sintonizzano sulle ininterrotte dirette televisive che proiettano la lettura della sentenza seguita dai talk show in cui botulo-parlamentari d’assalto difendono il Cavaliere e accusano – con l’eleganza da maîtresse che non da ora le distingue – il PD di “non avere le palle”.
Vorrei divertirmi anch’io ad immaginare il futuro, più come uno scherzoso gioco estivo che come una previsione politologica.
Mettiamo che il Governo Letta veda la sua crisi nella prima metà di questo mese. Il Presidente Napolitano si dispererà, gli analisti (i famosi analisti economici meno attendibili dei meteorologi) grideranno alla fine di una ripresa che in realtà non c’è mai stata, l’Europa ci bacchetterà, il mitico spread che portò Mario Monti a Palazzo Chigi tornerà a salire, le agenzie di rating abbasseranno il bel Paese di un’altra classifica.
Ma lui l’uomo di Arcore, il pregiudicato magico Silvio gongolerà. Il suo videomessaggio trasmesso dal fido Bruno Vespa ha già mietuto consensi e approvazioni. La strategia del vittimismo, la pubblicità del suo stato di perseguitato, l’idea di ingratitudine per chi “ha dato tanto” alla Nazione han fatto breccia. La gente comune, costretta a casa per mancanza di fondi nella stagione balneare 2013, compatisce il Presidentissimo che sarà costretto anch’egli in una delle sue lussuose residenze private, ma per i fondi neri. C’è condivisione fra questi forzati arresti domiciliari di massa e d’élite.
Ecco forse perché i sondaggi (altra categoria di bugie istituzionali impunite) danno Forza Italia Due, la nuova creatura di Sua Emittenza, al 28%. Ed è per questi numeri che Lui vuole andare subito alle urne. E se non potrà candidarsi per effetto della sentenza a seguito della legge anti corruzione votata da poco, pazienza! Guiderà il movimento fuori dal Parlamento, secondo uno schema che gli ha insegnato l’altro demagogo nazionale di nome Beppe Grillo.
E in tutto questo il PD che fa? Dibatte sulle regole di un congresso che interessa agli italiani come il due di briscola nella contesa tra due giovani ex democristiani, uno alla guida del Governo e l’altro del Comune di Firenze, che si odiano e vorrebbero uccidersi, ma che fingono d’essere in sintonia con reciproche pacche sulle spalle che vorrebbero essere invece sanguinarie pugnalate.
Sarebbe necessario prepararsi a una battaglia più importante. Evitare la deriva dell’Italia in una temperie sudamericana di instabilità, povertà e democrazia in pericolo.
Perché a sinistra non si riesce a fare un semplice ragionamento non suicida ? Perché non si valuta chi fra i suoi uomini, possa portare il PD a vincere le elezioni con una candidatura alla Premiership il più possibile popolare e attrattiva di voti?
Lo si individui anche con le primarie. Nulla di male se si dovesse scegliere tra Letta e Renzi. Vinca il migliore. Poi si vada alle urne con un partito in mano a una figura di garanzia che possa gestire con esperienza e sapienza la dialettica interna. Esattamente come fino ad oggi ha mostrato di saper fare Guglielmo Epifani. Dopodiché non sarà impossibile contrastare la scalata populista di un centrodestra squalificato ma da sempre inspiegabilmente capace di rimonte e successi elettorali inaspettati. Forse queste sono solo chiacchiere sotto l’ombrellone ovvero al bar sotto casa. Ma per una volta, cosa ci vorrebbe a sinistra per fare un semplice ragionamento non suicida, per una volta, per una volta soltanto?