Una Mostra Impossibile
La scelta di un’esibizione virtuale di capolavori consente di raccogliere in un unico ambiente opere (tele, tavole ma anche affreschi) disperse nei musei, negli edifici pubblici, nelle collezioni private, nelle chiese di tutto il mondo. Il valore di un’operazione del genere risiede unicamente – a mio avviso – nel carattere divulgativo e didascalico del progetto. La curiosità mi ha spinto a rivolgermi a una guida specializzata per comprendere a pieno le motivazione del confronto dei tre Maestri Leonardo, Raffaello, Caravaggio. Purtroppo la scelta non si è rivelata vincente.
La visita è stata affidata a 3 persone diverse ognuna delle quali avrebbe descritto un artista:
- il primo che si è occupato di Raffaello si è rivelato totalmente approssimativo sia nella gestione del gruppo che nella scelta delle opere su cui soffermarsi;
- la seconda, preparata su Leonardo, è risultata troppo presa dalla manìa di protagonismo per riuscire a fornire una visione di insieme (un’altra nota negativa del percorso espositivo è la scandalosa la collocazione del ‘Cenacolo’: per osservare i dettagli bisogna stare schiacciati al muro a distanza ravvicinata..);
- il terzo che proponeva Caravaggio ha sfoderato un tale tripudio di banalità che al raggiungimento della quintessenza del luogo comune ho deciso di abbandonare la visita.
Come si può anche lontanamente pensare di proporre a un pubblico eterogeneo e/o per lo più digiuno sull’argomento un condensato di tre ore con la descrizione dell’opera omnia di chi ha scritto la storia della pittura italiana? Un intento oltremodo ambizioso in cui si rispecchia perfettamente l’ ‘impossibile’ del titolo della mostra. Dinanzi a un mare magnum di riproduzioni di cotanta meraviglia è infatti impossibile essere esaustivi e non tediosi se non studiando un percorso di lettura snello ad hoc per la ghiotta occasione di poter avere sotto mano tutta la produzione del percorso stilistico dell’artista.
Di certo ero prevenuta ma, francamente, anche la resa delle immagini (‘una matrice ad altissima risoluzione, poi digitalizzata, calibrata nei valori di luminosità e cromaticità, quindi trasferita su un supporto omogeneo e trasparente a grana finissima delle stesse dimensioni dell’originale’), già mutilate della straordinaria aura dell’ impasto pittorico, non mi è apparsa eccellente.
Salvando la riscoperta del complesso monumentale di san Domenico Maggiore completamente restaurato mi verrebbe da dire: ‘Peccato, un’altra occasione sprecata.’
Ma magari sono stata solo sfortunata e a Voi andrà meglio.